7 ottobre 2022

Riscaldamento, ecco i nuovi limiti: date e orari del 2022-23 per zone climatiche

Cambiano le date di accensione dei riscaldamenti in tutta Italia. Con l’entrata in vigore del Piano nazionale di contenimento dei consumi, infatti, sono state adottate varie misure per ridurre i consumi di gas; tra queste, c’è proprio la limitazione di date e orari per l’utilizzo del riscaldamento della stagione invernale 2022-23.

Riscaldamento: date e orari della stagione invernale 2022-23

Rispetto ai consueti periodi di accensione (di cui abbiamo parlato ampiamente in questo articolo), per la stagione invernale 2022-23 il Governo ha adottato le seguenti misure:

  • ridurre di 1°C le temperature interne, ovvero 17°C per aziende e industrie (con 2°C di tolleranza) e 19° per tutti gli altri edifici, comprese le abitazioni (sempre con 2°C di tolleranza);
  • ridurre di 15 giorni il periodo di accensione degli impianti di riscaldamento, posticipando di 8 giorni la data di inizio e anticipando di 7 quella di fine (fatte salvo le utenze sensibili come ospedali, case di riposo, ecc.);
  • ridurre di un’ora al giorno rispetto al normale l’utilizzo del riscaldamento in uffici e attività commerciali.

 

In base a ciò, ecco qui di seguito la tabella riassuntiva dei periodi e degli orari di accensione consentiti per la stagione 2022-23:

Zona climaticaPeriodo di accensione 2022-23Orario consentito
A8 dicembre – 7 marzo5 ore giornaliere
B8 dicembre – 23 marzo7 ore giornaliere
C22 novembre – 23 marzo9 ore giornaliere
D8 novembre – 7 aprile11 ore giornaliere
E22 ottobre – 7 aprile13 ore giornaliere
Fnessuna limitazionenessuna limitazione

Quali sono le zone climatiche italiane? Guarda la mappa.

Le esenzioni alle riduzioni

Le riduzioni previste per la stagione invernale 2022-23 hanno delle esenzioni.

Esse, infatti, non si applicano agli edifici adibiti a:

  • ospedali, cliniche o case di cura e assimilabili, ivi compresi quelli adibiti a ricovero o cura di minori o anziani, nonché alle strutture protette per l’assistenza ed il recupero dei tossico-dipendenti e di altri soggetti affidati a servizi sociali pubblici;
  • sedi delle rappresentanze diplomatiche e di organizzazioni internazionali, che non siano ubicate in stabili condominiali;
  • scuole materne e asili nido;
  • piscine, saune e assimilabili;
  • attività industriali ed artigianali e assimilabili, nei casi in cui ostino esigenze tecnologiche o di produzione.